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Riorganizzare il personale quando il dipendente è “assente ingiustificato” per assenza di Green Pass

Riorganizzare il personale quando il dipendente è “assente ingiustificato” per assenza di Green Pass

31/01/2022
A cura di: Redazione Verbena Management
Tempo stimato: 2 minuti

Come può gestire il datore di lavoro il dipendente over 50 No Vax?

Come oramai noto, cambiano le regole sia per gli imprenditori che per il dipendente per gestire la pandemia da Covid-19. Dall’8 gennaio e fino al 15 giugno 2022, il Governo ha stabilito l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto i 50 anni di età.

Così, dal 15 febbraio 2022, diventa obbligatorio il vaccino anti Covid-19 anche per i dipendenti No Vax sia per le Aziende pubbliche che private su tutto il territorio italiano.

Cosa è tenuto a fare l’imprenditore a partire dal 15 febbraio ?

L’imprenditore, nel caso in cui riscontri dei lavoratori over 50 senza certificazione verde Covid-19 rafforzata o se al momento dell’accesso sul posto di lavoro ne fossero sprovvisti, potrà considerare i collaboratori o le collaboratrici come assenti ingiustificati. Per il datore di lavoro che non controlla il Super Green Pass del dipendente, la norma prevede una multa da 400 a 1.000 euro.

L’assenza ingiustificata però, in questo caso, sarà senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro fino alla presentazione del green pass rafforzato e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Elemento importante, per i giorni di assenza ingiustificata del lavoratore senza Green Pass, non è dovuta né la retribuzione né altro compenso.

Quando il dipendente è “assente ingiustificato” per assenza del Green Pass: chi svolge il suo lavoro?

Qui entra in gioco la strategia organizzativa delle Risorse Umane dell’azienda. Molti sono gli aspetti che formulano la strategia che determina lo svolgersi del lavoro, delle mansioni, dei meccanismi di coordinamento e della struttura organizzativa del personale.

Gli ultimi avvenimenti pandemici, ci insegnano che l’imprenditore deve essere orientato al cambiamento in modo proattivo. Questo orientamento non coinvolge solo il business, ma anche nei confronti dell’organizzazione dei lavoratori stessi.

Uno degli obiettivi potrebbe essere quello di massimizzare l’efficienza e il coordinamento delle attività dei propri reparti e dei collaboratori.

L’efficienza si può ottenere raggruppando, ad esempio, le mansioni dei lavoratori secondo una logica di tipo funzionale. Ciò permette di organizzare le risorse umane in modo che tutti gli operatori inseriti in un’unità svolgano tutti gli stessi compiti. In questo modo, i collaboratori imparano a fare leva sulle proprie competenze al fine di conseguire miglioramenti continui in reparto. I manager, invece, focalizzano la loro attenzione sul coordinamento delle varie unità funzionali.

Se l’azienda risulta invece essere più orientata verso l’innovazione,  uno degli obiettivi da raggiungere, in ottica gestionale, è quello di massimizzare la flessibilità.

Ciò comporta l’aggregazione dei compiti e mansioni in unità di lavoro più ampie e omnicomprensive. Stiamo parlando di team di lavoratori formati e qualificati. La flessibilità, in questo caso, viene favorita dal fatto di assegnare direttamente alle unità lavorative le strutture di supporto per avere un’elevata autonomia decisionale.

Le persone che lavorano in team interfunzionali generano idee più creative e innovative. Inoltre, possono condurre i team e l’azienda a miglioramenti meno frequenti rispetto alla logica funzionale, ma più significativi e di ampia portata.

In conclusione

La strategia organizzativa delle Risorse Umane corrisponde alla “traduzione” del piano strategico delle attività svolte dai membri dell’organizzazione. Significa quindi, allineare le esigenze dell’ambiente (oggi sentiamo tanto parlare di sostenibilità ambientale, economica, circolare..), significa allineare la strategia competitiva dell’azienda sul mercato e la filosofia aziendale.

“Non esiste il modo migliore in assoluto” per ristrutturare l’organizzazione del personale. La strategia di riprogettazione delle mansioni e la ristrutturazione organizzativa consiste nel decidere, per l’azienda, come competere sul mercato e proiettare l’azienda verso il futuro garantendo la business continuity.

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